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​ Vite e vitigno, vigna e vigneto: significato e differenze

un vigneto

Il ricco lessico utilizzato nel mondo dell’enologia include una serie di termini che, anche se appaiono scontati, presentano differenze che non vanno assolutamente sottovalutate.

 


Nel nostro articolo ci concentreremo su due coppie di parole del vino che utilizziamo in diverse occasioni, ma non sempre nella maniera corretta. Vite e vitigno, vigna e vigneto: ecco il loro significato e le loro differenze.

Vite e vitigno: significati

Andiamo per gradi e cerchiamo di dare una definizione per ogni singola parola che può destare dubbi in ambito di coltivazione e produzione di vino. Partiamo da una semplice parola, che cosa è la vite? Prima di passare alla differenza tra vigneto o vitigno, cerchiamo di capire il significato e le differenze tra vite e vitigno.

 

Il termine “vite” indica una pianta rampicante della famiglia delle Vitaceae, con fusto legnoso, foglie palmate, fiori verdastri e un frutto, l’uva, composto da innumerevoli bacche, chiamate acini. All’interno di questa famiglia, esistono numerose specie differenti.

 

Il termine “vitigno” indica invece una vite coltivata, una vite domesticata dall’uomo, come la “vitis vinifera sativa”. Con il termine “domesticazione”, in biologia, si indica proprio il processo attraverso cui una specie animale o vegetale viene resa più o meno dipendente dall’uomo. In parole molto più semplici, se la vite è la pianta che dà origine all’uva, il vitigno è l’insieme delle viti coltivate su uno stesso terreno.

 

Differenze tra vite e vitigno

Il vitigno è dunque la vite coltivata dall’uomo, selezionata, codificata e utilizzata per diversi scopi, compreso l’uso dei suoi frutti per la vinificazione. La vite, invece, indica genericamente una tipologia di piante, alcune delle quali, se domesticate dall’uomo, sono definite, nel gergo scientifico e tecnico, “vitigni”. A tal proposito devi sapere che il termine “vitigno” indica dunque la vite coltivata dall’uomo. In questo contesto l’uomo non fa altro che selezionare, codificare, coltivare e utilizzare queste vite per diversi scopi, compreso l’uso dei suoi frutti per la vinificazione.

 

Sulla base di quanto detto fin qui possiamo riassumere affermando che la vite è dunque un termine molto più generale. Mentre, la parola vitigno sta a significare una sua precisa specificazione.

 

I vitigni si possono distinguere per differenti forme e colori dei chicchi di uva, del grappolo e delle foglie, oltre che per differenti periodi di maturazione e soprattutto per le diverse caratteristiche organolettiche dei vini da essi ottenuti.

 

In funzione del colore dell’acino si distinguono i vitigni:

  • a bacca nera (termine più corretto, dal punto di vista ampelografico, di bacca rossa: rosso è il colore del vino corrispondente)
  • a bacca bianca
  • a bacca rosa
  • a bacca grigia

 

Per identificare un dato vitigno è necessaria un’accurata descrizione della forma delle foglie e dei frutti (grappoli); di questo si occupa l’ampelografia. In Italia i vitigni più diffusi sono tra i rossi il Lambrusco, il Nebbiolo, il Sangiovese, il Barbera, il Primitivo ed il Montepulciano; tra i bianchi il Trebbiano, il Vermentino, la Vernaccia, il Moscato, la Malvasia.

 

Per fare un esempio pratico: il Glera è un vitigno a bacca bianca, componente base del Prosecco. Oppure per la Valpolicella Ripasso è formata da vitigni quali: Corvina, Rondinella e Molinara.

Una foglia di vitis vinifera

Una foglia di vitis vinifera

 

Le principali categorie di vitigni vengono distinti in base alla territorialità.

  • Vitigni autoctoni: sono quelle uve che hanno un forte legame storico con un territorio (limitato) dove vengono coltivate. Ogni vitigno autoctono presenta una sua caratteristica e una distintiva forma e colore del grappolo, del chicco e delle foglie e conferisce al vino, da esso ottenuto, alcune caratteristiche organolettiche ben precise e tipiche.
  • Vitigni locali: sono vitigni diffusi in una zona più ampia della categoria precedente, che mantengono un forte legame storico con il territorio, ma magari si sono diffusi anche in zone diverse da quella originaria.
  • Vitigni nazionali: sono uve originarie di una data regione che poi successivamente si sono diffuse in un’area molto più vasta del nostro Paese, fino talvolta a coinvolgere quasi tutta la Penisola fino a comprendere quasi tutto il territorio nazionale.
  • Vitigni internazionali: sono quei vitigni, spesso di origine francese, che si sono diffusi in tutto il mondo grazie alla loro versatilità e adattamento alle diverse condizioni ambientali. Questi vitigni danno origine a vini che, assieme alle caratteristiche varietali che li contraddistinguono, sommano delle caratteristiche tipiche del terroir nel quale vengono allevati.

 

Uvaggio e Vitigno:

Il termine vitigno indica come abbiamo visto una particolare varietà di vite utilizzata per la produzione del vino. Il termine uvaggio assume, invece, un significato più ampio e viene usato per indicare le uve che provengono da vitigni diversi con lo stesso grado di maturazione e che vengono vendemmiate nello stesso arco di tempo oltre che fermentate, pigiate e vinificate insieme.

 

Il risultato di questa pratica è un vino particolare che esalta aspetti che altrimenti non sarebbero emersi da un vino ottenuto da un unico vitigno (anche detto monovitigno o monovarietale, che è quindi l’opposto di uvaggio).

 

Vigna e vigneto: significato e differenze

Una “vigna” è un appezzamento di terreno dove si coltivano viti, o meglio vitigni, come abbiamo imparato, o ancora è il complesso dei vitigni che sono coltivati in un terreno. Indica dunque sia il terreno che l’insieme dei vitigni che ospita. “Vigneto” è un sinonimo di vigna ed è utilizzato con lo stesso significato.

 

Differenze tra vigna e vigneto

Per quanto riguarda la differenza tra vigna e vigneto, possiamo affermare che l’unica risiede nel loro contesto d’uso. Nel senso che la parola “vigneto” è un termine più tecnico, codificato in agronomia e dunque preferito dagli esperti nelle loro trattazioni scientifiche. È un termine che in quanto tecnico spesso è difficile trovarsi in un discorso, anche semplice tra amici. Mentre la parola vigna e tutto ciò che essa implica, è una parola appartenente al lessico ordinario, colloquiale.

 

Ma attenzione, vi è un’ulteriore, sottile, differenza tra i due termini. Infatti, mentre il termine “vigneto” si riferisce ad appezzamenti in cui possono essere coltivati solo ed esclusivamente i vitigni, una “vigna” è un terreno in cui i vitigni possono anche coesistere con altre colture. So che alle orecchie di molti questo suona un po’ male, ma non è prerogativa della vigna la coltivazione esclusiva di solo uva.

 

In ogni caso, l’enciclopedia del vino trattano “vigna” e “vigneto” come sinonimi, lasciando queste sottili sfumature all’uso comune e, spesso, all’interpretazione.

 

 

 

 


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